Melo
Con circa 80 milioni di tonnellate annualmente prodotte su oltre 5 milioni di ettari, il melo è tra le specie frutticole coltivate nelle aree temperate, quella più diffusa nel mondo.
Oltre il 90% delle mele italiane è prodotto nelle regioni del Nord: 2/3 provengono dall’arco alpino, il restante dalla pianura padana; solo il 7% proviene dalle regioni del Centro e Sud Italia, dove la melicoltura è in genere marginale e in gran parte destinata ai mercati locali.
A livello globale il melo è oggetto di una forte concentrazione varietale: una decina di cultivar policlonali coprono circa l’80% dei volumi commercializzati. Il melo resta comunque la specie frutticola in cui la diversificazione varietale è maggiormente percepita dal consumatore, tant’è che, oltre alle varietà tradizionali, sui mercati internazionali cercano il loro spazio oltre 60 varietà “club”, ciascuna con un proprio marchio commerciale.
L’Italia è il secondo paese europeo esportatore di mele, dopo la Polonia. In particolare il nostro Paese ha una lunga tradizione nell’esportazione verso la Germania, la Spagna, il Regno Unito e la Scandinavia. Nell’ultimo decennio sono cresciute le esportazioni italiane verso alcuni Paesi dell’Est Europa, il vicino Medio Oriente e alcuni Paesi del Nord Africa.
Le mele sono tra i frutti con il più alto potenziale di serbevolezza; ciò significa che alcune varietà possono essere conservate per oltre 12 mesi mantenendo una qualità soddisfacente.